Vangelo in briciole
9 gennaio 2022

BATTESIMO DI GESU’

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 3,15-16. 21-22)
In quel tempo, poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».

Dio adorato esprime il bisogno della creatura di immergersi profondamente: “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”, afferma San Paolo (cfr. Gal 2, 19). Il battesimo di Gesù è l’esperienza che anticipa il dono di sé sulla croce dove si annulla, si dona, perdona, si abbandona fiduciosamente: “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” (Lc 23,46). Il battesimo è in anticipo l’esperienza della croce, del suo abbandono e quindi del suo dono di vita per l’umanità. Il vero Natale è proprio il battesimo di Cristo perché entra completamente nella condivisione della realtà umana, della sua pochezza, del suo errore, del suo peccato. Entra in anticipo nel mistero del per-dono. Qui, nelle acque melmose del Giordano comprendiamo il motivo del suo venire ad abitare in mezzo a noi, nelle acque della solidarietà con la fragilità umana espressa dal peccato. Cristo Signore annuncia il mistero del dono che avrà il compimento sulla croce dove con l’acqua e il sangue porterà alla nascita della nuova umanità.  Qui inizia e nasce un popolo nuovo che ha come legge unica l’amore e il perdono. Qui ha il suo principio la nuova creazione; per questo si sente la voce del Padre: “questi è il mio figlio diletto: ascoltatelo”. Nell’ascolto che richiede il movimento del cuore è il segreto della vita del discepolo di Cristo. “Beati quelli che ascoltano la parola di Dio e la vivono”. Non basta un rito battesimale per essere cristiani, come non basta una messa; bisogna essere coscienti che il dono del battesimo porta ad un cambiamento di vita, di pensiero e di azione; porta il prendere consapevolezza che non siamo più noi, mai Cristo che opera in noi perché siamo stati unti con il suo stesso spirito che ci fa gridare: “Abba, Padre”. La mancanza della memoria del nostro battesimo ci porta al dramma di una religiosità lontana dalla coscienza di essere il Cristo continuato e diffuso nella storia; al ridurre il suo dono di vita in una ritualità che non trasforma la nostra quotidianità. La festa odierna ci spinga ad un rendimento di grazie e ad un impegno da battezzati, cioè da immersi nel cuore di Dio, che ci manda a testimoniare il suo amore per ogni suo figlio.

Don Pierino